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Pensieri e parole: “Lolita” di Vladimir Nabokov

Mettete da parte la vostra morale e i vostri principi, anzi, no, non fatelo. Tanto questo romanzo distruggerà tutto. Oggi parliamo di Lolita di Vladimir Nabokocv.

1Titolo: Lolita
Autore: Vladimir Nabokov
Pagine: 395
Editore: Adelphi
Voto: 3 / 5
Trama:

Humbert Humbert, professore francese con la passione per le “ninfe”, emigra in America dopo la fine del suo primo matrimonio. Qui viene ospitato da Charlotte, madre di Dolores “Lolita” Haze, che diventerà la sua seconda moglie solo per potersi avvicinare di più alla bambina. Dopo la morte di Charlotte, Humbert e Lolita iniziano a girovagare per l’America. Motel dopo motel, chilometro dopo chilometro, scopriamo la storia di Lolita e del suo aguzzino.

Recensione:

Se questo romanzo vi ha sempre incuriosito, ma vi ritenente troppo delicati e sensibili, be’, non leggetelo.

Questa storia è un documento legale del professor Humbert e scopriamo il perché lo stia scrivendo solo alla fine.

Di per sé, non ci sono immagini forti, non ci sono descrizioni fisiche di quello che succede tra il professore e la bambina, la “ninfa”. Peggio. Ci sono molte descrizioni ideali di questa bambina, vista proprio come una sorta di dea avvenente che con ogni suo gesto tenta e seduce Humbert. Ci sono descrizioni di come una bambina possa essere affascinante e seducente, dal punto di vista di un pervertito.

Ma non è tutto. No, perché se ci fosse solo questo, allora che distrubo creerebbe a parte il classico “oddio, che schifo, ma non posso credere che abbia scritto una cosa del genere”. Dal mio punto di vista, ho avuto molta fatica a giudicare sbagliate le azioni di Humbert. Alt, non mi denunciate, non sono una pedofila. Quello che sto cercando di dire è che sì, è tutto sbagliato e orrendo e immorale e ha portato via l’infanzia a una ragazzina, ma l’abilità dello scrittore, la genialata, sta nel far vedere al lettore queste scene come affascinanti, piene di un’atmosfera non tranquilla, ma nemmeno sbagliata.

E’ per questo che quando ho messo giù il libro ho dovuto riflettere un attimo sulla mia moralità: mentre leggevo non ero contrariata, ma non condividevo nemmeno le azioni compiute; non ero disgustata, ma non lo condannavo nemmeno.

Diversamente da quello che si potrebbe pensare, il professore non ha un approccio fisico verso la bambina. Al contrario, in Francia, ha avuto molti contatti con le “ninfe”. Con Lolita, ha quasi paura di deturparne la bellezza, di farla sfiorire. Ed è con immensa sorpresa che leggiamo anche del suo pentimento, dopo che ha dormito con lei per la prima volta.

Insomma, il fatto che il protagonista la desideri, ma che non la voglia sfiorare, ma che una volta che l’ha fatto se ne pente, crea un mix dentro il lettore: colpevole, ma non da condannare. Ed è tutto così sbagliato e difficile.

3 stelline perché la seconda parte è un po’ più lenta e a volte i flashback fanno perdere un po’ il filo della storia.

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